Sguardi nel cervello dei giornalisti

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  1. Tonguessy ha detto:

    Non entrerò in merito al ruolo dei media ed in modo particolare dei giornalisti. A chiunque piaccia O.Beha consiglio l'imperdibile "Crescete e prostituitevi", dove ne dice di tutti i colori nei confronti dei propri "colleghi". Un solo fatto va annotato: un giornalista di questi ultimi anni deve scrivere diversi articoli al giorno (pagati pochi euro a riga) per sopravvivere. Il giornalismo investigativo è un lusso che la globalizzazione ci ha tolto, e questo non lo si veda come una difesa di ufficio di quella (da me odiata) categoria.

    Mi ha invece causato non poche perplessità il confronto di questo intervento con un articolo sempre in homepage di Appelloalpopolo, ovvero Puttanopoli. In quest'ultimo scritto (che condivido)  l'articolista si domanda "come poi riesca a non arrossire, questo ineffabile presidente del Consiglio, quando afferma che è “il Palazzo” a volerlo far cadere: proprio lui, che nel Palazzo ci sta come un imperatore del Basso Impero, facendo e disfacendo le leggi nel proprio interesse privato – questo è qualcosa che gli osservatori stranieri fanno molta fatica a capire e ad accettare."

    Cioè chi vive in un mondo meno corrotto del nostro (siamo al 67° posto secondo Transparency International, dopo il Ruanda) ci guarda con schifo. E a ragione.

    Che, guarda caso è l'esatto opposto della tesi sposata in questo articolo, dove si mette in chiaro che stiamo vivendo "giorni di furore anti-berlusconiano". Giorni creati ad hoc dai "grandi editori, che dominano la comunicazione del globo dalla due rive dell'Atlantico, (e che) odiano Berlusconi. Lo odiano come odiavano Craxi".

    Cioè: esiste una parte della società extraitaliana (giustamente: che cazzo c'entrano gli italiani che hanno manifestato tutti questi anni contro il piduista, poi?) che vuole far fuori il cavaliere non per le nefandezze che ha combinato da quando è uscito dall'utero materno, scombinando il senso stesso (quantunque precario e discutibile) della politica, ma per non meglio identificati scopi (massoneria? lobby giudaica? petrolio? armi? sesso? mah…)

    Ora mi domando e dico: ma è possibile che sia così di moda prendere le difese del legittimamente impedito (o utilizzatore finale, fate vobis…)? Che ci guadagnano tutti questi piccoli Ghedini d'assalto che si mettono dalla stessa parte della barricata di chi "ha contribuito potentemente a pervertire la morale comune dell’Italiano medio; che lo ha familiarizzato e reso tollerante, arrendevole, se non addirittura distratto e noncurante, di fronte alla sistematica volgarità, alla prepotenza e al disprezzo della legge da parte dei propri rappresentanti istituzionali" (altro articolo)?

    Ghedini sappiamo che ci guadagna, ma voi? Non avrete nessun posto in parlamento, nè avrete lauti ingaggi.

    La china è molto pericolosa. Tra un po' (ma c'è già chi lo sta facendo…) si comincerà a parlare di una complessa trama ordita ai danni di Hitler (loggia giudaio-sionista?) per screditarlo. Invece l'anima pia amava molto il suo cane, ed era anche vegetariano.

    Certo l'accostamento con Craxi è d'obbligo. Fu Craxi a fare da garante per i finanziamenti delle banche svizzere che permisero la costruzione di Milano2, trampolino di lancio per le fortune di Sua Emittenza. La differenza fu che Bottino Craxi non riuscì a farsi le leggi su misura, sennò altro che Hammamet: adesso sarebbe presidente della repubblica.

    Non vi preoccupate, comunque. Da bravi Pulcinella abbiamo già cominciato ad intitolare a Craxi delle strade. Ciò che si chiama legalità in questo paese ha sempre un'odore caratteristico: puzza di vecchio.

    Meglio la modernità, non è vero?  E fanculo anche Transparency!

     

  2. stefano.dandrea ha detto:

    Per quanto mi riguarda tendo a credere che Berlusconi non sia considerato la migliore soluzione dai consigieri strategici (sono questi che in fondo decidono) della elite politica statunitense. Il personaggio non è controllabile, nemmeno da Letta e tantomeno da sé stesso.

    Posso anche credere che Murdok o altri trovino in Berlusconi un ostacolo.

    Confesso anche che, forse perche un tempo stavano dalla mia parte e mi sono sentito da essi tradito, il disprezzo che provo per il nichilistico cinismo del baffetto, la ciarlataneria buonista e camaleontica del "ma anche" e la pochezza, anch'essa camaleontica dell'emiliano è più doloroso rispetto a quello che provo per il Presidente del Consiglio, che è, secondo il mio punto di vista, tutto ciò che un uomo e un politico non devono essere (ciarlatano, nichilista, cinico e molto altro).

    Infine, sono convinto che, per quanto riguarda i miei interessi personali e quelli della maggioranza degli italiani, il centrodestra abbia governato meno peggio del centrosinistra, che le ha sbagliate tutte: il centrosinistra è stato abbagliato dal neoliberismo e perciò ha agito con l'accetta; il centrodestra ha applicato l'ideologia liberista dove e quando reputava convenisse e la ha "utilizzata" in altri campi, sempre moderando i provvedimenti normativi in considerazione dei ceti che andava a colpire. D'altra parrte se il centrosinistra normava continuamente contro il popolo, il centrodestra doveva pur distinguersi in qualche modo (se il centrosistra fa la RTreu, come contestare che il centrodestra emani la Biagi?)

     Ciò detto, escludo che il malato-ignorante-copione (di Firpo)-poveruomo-criminale abbia perseguito una qualche autonomia dagli stati uniti che debba farmelo preferire ai modesti dirigenti del centrosinistra. L'ideale sarebbe che una sollevazione popolare o una elite agguerrita facesse fuori il partito unico delle due coalizioni. Nessuna delle due ipotesi si intravede all'orizzonte. Pertanto, se il fato, la sua pochezza o anche i servizi segreti statunitensi facessero fuori il malato-ignorante-copione-poveruomo-criminale, avremmo almeno una situazione nuova che svelerebbe (agli elettori del centrosinistra), e renderebbe di pubblico dominio anche agli stupidi, la assoluta inconsistenza della classe dirigente e delle idee del centrosinistra. Chi sa, a quel punto potrebbe organizzarsi la minoranza agguerrita o aversi una sollevazione popolare. Comunque mi sembra che prima si esce dalla attuale situazione di stallo entrando in una situazione nuova (magari inizialmente peggiore), prima potremo assistere o partecipare a qualche cosa di buono o di accettabile. Perciò, non soltanto evitiamo di accodarci a quella schiera (della quale purtroppo fa parte anche il bravissimo Gianluca Freda) che riesce a intravedere nel Berlusca un alfiere (sia pur con mille difetti) della autonomia e dell'indipendenza italiana, ma  disinteressiamoci nel modo più assoluto di quella che, comunque, è soltanto una ipotesi, sia pure dotata di una qualche fondatezza: che Berlusconi non sia la migliore soluzione per i consiglieri strategici della elite politica statunitense. Che ce ne fotte?

  3. Claudio Martini ha detto:

    Chiedo scusa per gli innumerevoli errori di battitura: ho dovuto scrivere l'articolo in fretta e furia su un computer che non era il mio. Spero si comprenda lo stesso.

  4. Davide ha detto:

    Articolo molto interessenta. Che condivido praticamente in toto. Come condivido con Stefano D'Andrea il fatto che la destra abbia governato meno peggio del centro sinistra, la quale ha svenduto l'Italia al neoliberismo e alle liberalizzazioni. I danni fatti da Prodi e C. sono difficilmente quantificabili. Si è capito da tempo che le elite internazionali vogliono fare fuori Berlusconi. I politici vogliono eliminarlo, alcuni si dichiarano disposti a tutto, a fare coalizioni "minestrone", solo per aver la strada libera. .

  1. 30 Gennaio 2011

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