Scontro fra élite

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4 risposte

  1. gios ha detto:

    Giá come al solito saranno le “élite del popolo” a vincere, non il popolo

  2. stefano.dandrea ha detto:

    Gios,
    il popolo in democrazia elegge ed è governato da partiti. Però più partecipa e più può incidere sulla decisione. Il potere decisionale può essere (non necessariamente è) soltanto di chi partecipa, quindi di una parte del popolo, quella che partecipa. Chi non partecipa non può vincere se non nel senso che si afferma un sistema politico-giuridico ad esso più favorevole (e talvolta capita). Non capisco come si possa desiderare un concorso nel potere decisionale di chi non partecipa soltanto perché è parte del popolo. Per me non è nemmeno desiderabile, né moralmente (se non partecipi che pretendi?) né, prima ancora, logicamente. Prendiamo atto di questa banale, universale e inconfutabile verità e andiamo avanti, senza fanatismi.

  3. gios ha detto:

    D’accordo ma la partecipazione é il frutto anche di un metodo: il popolo (non la massa) partecipa se vede che le sue richieste sono considerate dalla elite che lo rappresenta. Se questo non avviene o il popolo ha un metodo per cambiare la sua elite o si trasforma in massa. Al M5S manca un “metodo democratico” per cambiare o farsi ascoltare dalla sua elite e per questo comincia a sfaldarsi. Questo “metodo democratico” di selezione e ricambio delle elites sarebbe bene averlo giá pronto e assolutamente condiviso dalle stesse elites fondatrici dell’eventuale futuro
    partito sovranista o CLN. Forse é il caso che cominciate a litigare anche voi sulla “legge elettorale”

  4. stefano.dandrea ha detto:

    Il M5S aveva un grande difetto: non aveva definito la cornice delle posizioni accettabili né l’obiettivo finale. Qui “il popolo” voleva sostenere ciò che gli pareva: poi avrebbe deciso la maggioranza in rete. Questo era il difetto piu’ grande e stratosferico. La insostituibilità delle elite era palese, quasi dichiarata istituzionale (nel pd non è istituzionale: Renzi alla resa dei conti è riuscito in un grande colpo di mano). Proprio perché aveva questi caratteri era un difetto molto inferiore rispetto all’altro, perché accettato e (non) “statutario”.

    Il partito sovranista dovrà avere obiettivo chiaro e cornice marcata e qualunque elemento del popolo o delle elite voglia modificare l’obiettivo o valicare la cornice va “mangiato vivo” e disprezzato. Quindi i grillini che credono che un partito possa decidere tutto e il contrario di tutto (essere antistatunitense o pro-statunitense; contro l’unione europea o per piu’ europa) stiano lontano.

    Quanto alle elite, esse intanto dovranno avere la legittimazione dal basso. La mia idea (ma è solo la mia) è: tutti coloro che hanno sufficientemente lavorato, militato, dedicato tempo al partito, dopo un periodo (due anni?) acquistano il DIRITTO di scegliere e di essere scelti e acquistano anche il DOVERE di scegliere coloro che hanno lavorato e militato di piu’ (pre-requisito) e sono capaci di capire a fondo i problemi, di studiare di parlare e di scrivere (i migliori che hanno il pre-requisito); gli altri iscritti e militanti sono titolari del potere di impegnarsi e lavorare per acquistare il diritto e il dovere suddetti. Ma c’è tempo per parlarne. Vieni a darci una mano.

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