L'UE è il regno della irresponsabilità politica

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Nessuna risposta

  1. Claudio Arivetti ha detto:

    Preoccupato per l'attuale situazione, vorrei rendermi disponibile a supportarvi come possibile nel territorio della prov di Brescia in cui vivo.
     
    Claudio Arivetti

  2. matteo ha detto:

    Caro Stefano,
    da tempo pensavo di essere in po' folle a sperare in una "unione" in piccolo, costituita dai soli paesi mediterranei,capaci di creare un'area di collaborazione e solidarietà.Io sono convinto che quello sia il nostro orizzonte,non la rincorsa affannosa e inutile di improbabili modelli nordici o "ariani".I paesi mediterranei sono affini per lingua,cultura,socialità,clima,e altre cose ancora.
    Una domanda:potresti chiarire la differenza fra "area di libero scambio" e "unione doganale"?
    grazie e ciao

  3. Massimiliano ha detto:

    Caro Stefano,
    non posso che applaudire la tua iniziativa che secondo me va proprio nel verso giusto, quello cioè di convincere tutte le persone critiche verso la situazione attuale che l'uscita dalla UE è la condizione sine qua non per la rinascita dell'Italia e di farlo in maniera corretta, precisa e puntuale come tu hai fatto. La maggior parte delle persone è convinta che con il recupero dell'evasione fiscale, la lotta contro le mafie, l'abolizione dei privilegi delle varie caste etc… si possano risanare i conti pubblici e si possa uscire dalla crisi. Per carità tutte cose meritevoli e che devono essere fatte, ma che senza il riappropriarsi delle politiche monetarie, agricole, industriali etc…sarebbero solo un palliativo. Paolo Barnard, personaggio controverso e che suscita i sentimenti più disparati per il suo modo di porsi dice però secondo me una cosa giusta (ne dice molte a dire il vero…) quando dice che alla fine Berlusconi e il suo governo fatto di nani e ballerine erano un rifiuto tutto sommato biodegradabile della politica, mentre la UE e tutte le sue emanazioni sono invece rifiuti radiattivi che lasceranno il segno per decenni.
    Questo tuo impegno in Alternativa è per me doppiamente lodevole perchè oltre a portare avanti queste idee lo fai in maniera seria e soprattutto scientifica. Ricordiamoci sempre che le persone che portano avanti le idee contro cui lottiamo sono infinitamente preparate, dispongono di mezzi pressochè illimitati e non lasciano nulla al caso. Di certo "superficialità" non è un termine che fa parte del loro vocabolario. Quindi la buona volontà è sì importante, ma se abbiamo veramente a cuore il nostro destino e soprattutto quello di tutte le persone che maggiormente stanno pagando il prezzo di questa situazione non possiamo lasciare nulla al caso e lo studio deve essere veramente in cima alle nostre priorità. Insomma usando un'espressione militare che non mi è propria ma rende bene l'idea, non si può sparare in mezzo al mucchio, ma bisogna essere dei cecchini infallibili.
    Questo stesso lavoro che fai tu andrebbe fatto anche in altri luoghi, penso ad esempio nei comitati dell'acqua pubblica (una realtà che mi è vicina), nei partiti di sinistra al momento esclusi dal parlamento, penso ad esempio a SEL che a volte mi da l'impressione che manchi di coraggio in prospettiva dell'alleanza col PD. Io nel mio piccolo e con le mie limitazioni ci sto provando perchè sono convinto che queste nostre idee possano trovare terreno fertile in ampi settori della società civile italiana.
    Grazie e a presto.

  4. stefano.dandrea ha detto:

    Ringrazio, Claudio della provincia di Brescia, Matteo di Empoli e Massimiliano di Latina. Vediamo come va l'assemblea di Gennaio di Alternativa. Gli altri ringraziamenti li posto in commento all'articolo "A proposito dell'appello al popolo lavoratore".

  5. barbara ha detto:

    Ciao Stefano,
    complimenti per l'ottimo lavoro e le precisazioni doverose, puntuali ed esiziali che proponi nell'emendamento.
    Volevo capire quindi che è stato inserito nell'ordine del giorno ma sarà discusso a gennaio?
    E questo varrà solo per Alternativa Lazio?Nel senso che ogni Alternativa regionale ha un suo programma differente?
    Grazie per ogni delucidazione
    Barbara

  6. Lorenzo ha detto:

    Clamorosa conferma del fatto che l'ingresso nell'Unione europea è stato fin dall'inizio inteso dalle elites dirigenti come un mezzo per lanciare la restaurazione economica liberista: intervista a Theo Waigel, ex-ministro delle finanze nel governo Kohl firmatario del trattato di Maastricht, sul quotidiano "Die Welt".
     
    http://www.welt.de/print/wams/wirtschaft/article13783194/Unser-grosses-Glueck-Europa-ist-ein-Friedensland.html
     
    Cito e poi traduco il punto cruciale:
     
    Welt am Sonntag: Noch einmal zurück zur Einführung des Stabilitätspakts. Wer war damals dagegen?
    Theo Waigel: Es waren fast alle skeptisch. An unserer Seite standen die Niederländer, die Österreicher, die Finnen – alle anderen waren sehr skeptisch. Dann aber meldete sich in der entscheidenden Sitzung als Erster der italienische Finanzminister und stimmte mir voll zu. Ich fragte ihn: "Warum ausgerechnet du?" Und er antwortete: "Weil wir das, was in der italienischen Innen- und Finanzpolitik nötig ist, ohne europäischen Druck niemals durchsetzen könnten."
     
    Domanda: torniamo all'introduzione del patto di stabilità: all'epoca chi era contrario?
     
    Theo Waigel: erano quasi tutti scettici. Dalla nostra parte c'erano olandesi, austriaci e finnici – tutti gli altri erano scettici. Ma a quel punto, nel corso della seduta decisiva, prese la parola il ministro delle finanze italiano e si dichiarò completamente d'accordo con me. Gli chiesi "perché proprio tu?". Mi rispose: "perché senza la pressione dell'Europa non riusciremo mai a far passare le riforme di cui abbiamo bisogno in ambito di politica interna e di politica finanziaria"
     
    Dal che si vede che già allora non si pensava soltanto alla politica finanziaria, ma anche a quella interna: riforma dello statuto dei lavoratori e compagnia bella. L'unione finanziaria è stata pensata premeditatamente e fin dall'inizio come una camicia di forza per smantellare i diritti dei lavoratori ed imporre l'agenda neoliberista tramite l'apparente deresponsabilizzazione delle dirigenze nazionali.

  7. stefano.dandrea ha detto:

    Caro Lorenzo,

    sai chi era il ministro delle finanze italiano?

    A Matteo osservo che gli ho risposto con l'ultimo articolo che ho pubblicato

  8. Lorenzo ha detto:

    Non mi intendo di politichese… se non dico una bestialità Maastricht fu firmato sotto l'Andreotti VII che aveva per ministro delle Finanze il compagno Rino Formica.

  9. stefano.dandrea ha detto:

    Per Barbara.

    No. L'emendamento verrà discusso e approvato o respinto dall'assemblea nazionale. La cosa che mi interessa di più è verificare se una proposta radicale, che non consente mediazioni, possa aggregare un numero rilevante di partecipanti. In cento, se hai l'idea si parte. In mille si vince. Ci arriveremo?

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