Riflessioni e divagazioni sulla scelta dei nomi

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4 risposte

  1. stefano.dandrea ha detto:

    Complimenti. Un articolo pieno di spunti e di luci.

    I miei figli si chiamano Anna, come mia madre, Lucia, come mia sorella e mia nonna e Pietro, che dà l'idea della roccia. Quello che sta per nascere si chiamerà Andrea: uomo, virile maschio.

  2. Tonguessy ha detto:

    Oh, gran bell'articolo.  Imperdibile il "tatuaggio da bordello di Singapore sulla cassiera della locale cassa rurale e artigiana, e quello da guerriero Maori del piastrellista."
    Fa il paio con la Harley del bancario con tanto di bandana al vento stile Easy Rider alla domenica. Poi lunedi cravatta regimental.
     
    Una piccola precisazione: al contrario dei nostri nomi, fissi ed immutabili nei secula seculorum, gli Indiani d'America avevano nomi mutabili. Chi si faceva chiamare in un certo modo intanto lo aveva scelto, e poi poteva scegliere di cambiare qualora la sua vita fosse cambiata significativamente. Ad esempio Cavallo Pazzo si chiamava precedentemente riccetto o ricciuto a causa dei capelli particolarmente ricci

  3. stefano.dandrea ha detto:

    Oggi, sotto la finistra della casa dei miei, è passata una ragazza, che chiamava il cane "Luna" e la piccola figlia "Chantal". Quest'ultima parlava alla madre di "zia Mena.

    Mena, Luna e Chantal. Chi sa se scegliendo questi nomi credono o auspicano che la vita sarà più leggera di come altrimenti sarebbe? Nomi preghiera?

  1. 11 Maggio 2011

    […] Riflessioni e divagazioni sulla scelta dei nomi 11 maggio 2011 | Autore Lino Bottaro |  Stampa articolo Fonte: Appello al popolo    https://www.appelloalpopolo.it/?p=3370 […]

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