Sovranismo o barbarie: difendere gli stati sovrani dall’attacco della globalizzazione neoliberista (parte seconda)
di MARTINA CARLETTI (FSI Umbria)
Il sovranismo come riscoperta dello Stato nazionale
Di fronte a quelli che nel prossimo futuro si avvieranno ad essere scontri sociali sempre più spietati, come è dunque possibile perseguire quel sogno di kantiana memoria, che auspicava una dimensione in cui i popoli fossero quanto più «liberi ed uguali»?14
Nell’illusione della costituzione di comunità più estese, capaci di offrire ai gruppi quelle garanzie che lo Stato non sarebbe riuscito a dare, i credenti del mito europeista e i credenti di miti universalistici pensavano che, svincolando il patriottismo dallo Stato nazionale, si potesse dar vita ad un patriottismo democratico depurato da ogni residuo nazionalistico e statalistico, collocando la patria, come suggeriva Zizola, in una presunta «prospettiva universalistica»15.
La invocata dissociazione dell’amor di patria dallo Stato nazionale, con la speranza di proiettarlo verso identità sovranazionali, ha in realtà portato a distruggere il senso dello Stato nazionale, e con esso il senso di appartenenza comunitario che si era identificato nell’epoca del Risorgimento.
Il sovranismo, avanguardia politica nata in Italia a seguito della cosiddetta “crisi dell’euro”, che è anche “crisi dell’Unione europea”, nasce quale presa di coscienza degli enormi e gravi danni provocati al popolo italiano dalla cessione di sovranità nazionale ad istituzioni sovranazionali. Il sovranismo si pone in contrasto con la spinta globalista e dissolutrice degli Stati-nazione, e in un’ottica di tutela degli interessi del popolo, con l’obiettivo di rimettere in cima alla gerarchia nell’ordinamento delle fonti giuridiche la Costituzione, come faro che guidi e regoli in maniera dirigista i rapporti economici e sociali.
A differenza del nazionalismo, il sovranismo non qualifica il popolo in base a direttive di carattere culturale o etnico, altresì mira al ripristino del potere sovrano dello Stato all’interno dei propri confini, e ciò affinché vengano rispettati essenzialmente i principi costituzionali.
L’autodeterminazione politica ed economica difesa dal sovranismo viene perseguita attraverso l’abbandono di vincoli sovranazionali ed il ripristino dei corretti meccanismi di partecipazione democratica: l’uscita dall’Unione europea viene prospettata come il primo passo di un lungo cammino in divenire, che riguarda la riconquista della piena sovranità in tutti gli ambiti, che siano essi politici, economici, civili.
La ri-organizzazione della vita politica è un aspetto che viene ritenuto fondamentale: la selezione di una nuova classe dirigente è considerato un momento fondamentale nell’attuazione della «democrazia necessitata», poiché qualora i cittadini abdichino a tale diritto-dovere, la prospettiva di una nuova ricaduta nel dominio del potere anti-democratico sarebbe inevitabile.
Il movimento politico sovranista italiano è ampio e variegato, tuttavia si possono individuare in esso delle istanze comuni, in quei gruppi che si definiscono «sovranisti»: promuovono l’intervento dello Stato nell’economia, tutelano il lavoro e l’investimento rischioso nella produzione di beni e servizi, auspicano un’economia di orientamento e programmazione dell’attività economica (ferma la legittimità dell’esercizio della libera impresa) e la creazione di un mercato comune europeo (simile a quella che fu la Cee, Comunità economica europea) in opposizione al mercato unico, si fanno portatori di istanze di repressione della rendita finanziaria come regime giuridico, rifuggono il dogma della banca centrale indipendente dal potere politico.
In un recente articolo, Jacques Sapir, economista francese, riguardo al sovranismo scrive che esso è «condizione necessaria dell’esistenza di un pensiero democratico. Le ideologie che rifiutano le sovranità, rifiutano di conseguenza la democrazia»16.”
12. Si veda: D. Fusaro, Antonio Gramsci. La passione di essere nel mondo, Feltrinelli, Milano 2015.
13. Democrazia fine corsa: la Grecia, l’Europa e noi. Intervista a Etienne Balibar, in «Sinistrainrete.info», 21 giugno 2015 [http://www.sinistrainrete.info/europa/5338-etienne-balibar-democrazia-fine-corsa-la-grecia-leuropa-e-noi.html].
14. Si veda: G. Bedeschi, Kant. Una società che faccia valere universalmente il diritto, in Id., Storia del pensiero liberale, Rubbettino, Soveria Mannelli 2015.
15. G. Zizola, Patria e patrie, in «Studium», ottobre 1960; E. Gentile, La grande Italia. Ascesa e declino del mito della nazione nel ventesimo secolo, Mondadori, Milano 1997, p. 371.
16. J. Sapir, Sovranità e Nazione, in «Vocidallestero», 21 luglio 2013 [http:// vocidallestero.blogspot.it/2013/07/sapir-sovranita-e-nazione.html].
Prefazione al libro Moneta e Impero -Benessere, sovranità, democrazia: come e perché li stiamo perdendo di Luca Frontini, editrice Zefiro (Fermo)
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